venerdì 8 novembre 2013

Piazza Grande: un numero dedicato ai fumetti


Il numero di novembre della rivista bolognese Piazza Grande è dedicato interamente ai fumetti.

Dalla pagina di Facebook di Piazza Grande:
Gulp!

Il numero di novembre di Piazza Grande è dedicato ai fumetti e le sorprese partono dalla copertina, un inedito Dylan Dog (grazie all'editore Bonelli) legge Piazza Grande insieme a Groucho Marx in una tavola originale disegnata da Alessandro Poli per il giornale di strada. Il disegnatore, intervistato da Roberta Cristofori, parla del suo mestiere.“È fuorviante elencare in sole due righe il prodotto di 10 anni di lavoro. Sì perché, anche se al di fuori potrà apparire come un lavoro da artisti “rockstar” (come amava definirsi Andrea Pazienza), in realtà si tratta di un lavoro fatto di tanta fatica, determinazione, e molto solitario”

Nelle pagine interne, l'attenzione è puntata sulle autoproduzioni e sul “fumetto di realtà”.
Un fenomeno che ha avuto una grande diffusione a Bologna (e nel resto d’Italia) negli ultimi anni. Molte sono le riviste autoprodotte, nate inizialmente sul web a opera di fumettisti e illustratori. Come ad esempio Delebile, che ha preso vita in occasione del Bilbolbul 2010 e che ha presentato alla scorsa Lucca Comics la nuova antologia Mother che raccoglie autori di diverse nazionalità. Anche Teiera, etichetta di Giulia Sagramola e Crisitina Spanò, ha debuttato al BilBolBul 2010: pubblica monografie create ad hoc dagli autori coinvolti. La Trama, nata come blog, si occupa di un certo tipo fumetto che rispecchia situazioni del tutto aderenti alla realtà, mentre i primi ad aver messo a disposizione in rete storie a fumetti scaricabili in pdf direttamente dal lettore sono stati i Self Comics, etichetta creata da Luca Vanzella e Luca Genovese.
Secondo Emilio Varrà, intervistato da Alessia Melchiorre, cofondatore dell’associazione culturale Hamelin e docente presso l’Accademia delle Belle Arti, “l'autoproduzione negli anni Settanta e Ottanta era più una scelta di campo ideologica, un modo per distinguersi dalla “produzione di massa”. Oggi, invece, nella mentalità dei giovani artisti è concepita più come una fase di passaggio prima del salto alla grande editoria.”

Con Carlo Gubitosa, direttore della rivista Mamma!, si parla di graphic journalism. “Ci rivolgiamo a chiunque abbia una mentalità critica – dice Gubitosa intervistato da Giorgia Gruppioni - a chi non è abituato a ragionare per schemi, a chi non fa del senso d’appartenenza una fonte di preconcetti.” Ma quanto spazio c’è in Italia per il graphic journalism? “Semplicemente, non c’è. I grandi editori non vedono un potenziale mercato per queste forme d’espressione e informazione. Le poche iniziative presenti sono autoprodotte e non supportate dai grossi gruppi editoriali.”

Sulla stessa linea Gianluca Costantini, autore, disegnatore e blogger: “Lotto con il disegno, il mio è un attivismo grafico”. “Nel ‘98 conobbi Aleksandar Zograf – continua Costantini intervistato da Andrea Prandini - nel periodo in cui veniva bombardata la Serbia, lui mi aprì gli occhi. Avrei potuto parlare di cose vere alle persone comuni, avevo capito che il fumetto era altro, non quello che ci avevano fatto passare. Il fumetto può aiutare a comprendere la realtà, non perché “è più facile e comprensibile per i più stupidi, il fumetto è molto difficile da leggere, la sua struttura è molto complessa. Ma perché affronta i temi in maniera completamente diversa e si distacca dal didascalico.”

Nino Giordano insieme al suo compagno Fabio Freddi sono proprietari della casa editrice Renbooks, la prima realtà, tutta made in Italy, specializzata nella pubblicazione e distribuzione di fumetti a tematiche Lgbt. Storie che aiutano i giovani a capire le loro identità e a parlarne con i genitori. “L’Italia è pronta per questo tipo di stampa ma la cosa che più dispiace è che su Internet vendiamo tanto, nelle librerie decisamente meno – racconta Nino intervistato da Irene Leonardi – Probabilmente qualcuno ancora si vergogna a comprare questi fumetti e affrontare gli sguardi. Alcune librerie, per dirla tutta, non distribuiscono i nostri fumetti perché loro non hanno, dicono, clientela di questo tipo”

In chiusura un'altra tavola originale disegnata per Piazza Grande, l'autore e Roberto di Rocco, con i testi di Francesca Mezzadri. “Competenze linguistiche” è il titolo della storia di una persona senza dimora arrivato a Bologna dopo una lunga peregrinazione europea.

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