giovedì 15 gennaio 2015

Il Corriere della Sera deruba gli autori delle vignette di Charlie Hebdo e poi li prende in giro


Il Corriere della Sera ha pubblicato un libro pirata con le vignette di autori come Giuseppe Palumbo, Leo Ortolani, Roberto Recchioni, Gianluca Costantini, Alberto Corradi e Don Alemanno.
Dopo avere scoperto che le proprie opere erano state pubblicate senza autorizzazione, gli autori hanno protestato in vari modi. Alcuni esempi:
- Leo Ortolani con una vignetta satirica.
- Giacomo Bevilacqua con un articolo pubblicato su Wired.
- Roberto Recchioni con una lettera aperta e una vignetta satirica.

Naturalmente la notizia ha sollevato un polverone. A questo proposito si possono leggere gli articoli su Fanpage, Linkiesta e Fumettologica.


Uno degli aspetti peggiori della vicenda è stata la reazione del Corriere della Sera alle critiche.

Il direttore Ferruccio de Bortoli ha scritto questa frase su Twitter:
"Per il libro i ricavi vanno a , il non guadagna, i diritti agli autori sono riconosciuti(pag.4)"
Non c'è bisogno di commentare... Aggiungo solo che il twit di de Bortoli ha ricevuto svariate risposte sarcastiche.

Inoltre, nel pomeriggio del 15 gennaio (il giorno dopo che il libro era stato distribuito) la redazione del Corriere ha spedito agli autori una lettera non firmata proveniente dall'indirizzo marketing@corriere.it (copio il testo ricevuto da Gianluca Costantini, pubblicato dall'autore nella sua pagina di Facebook):
"Buongiorno Signor Costantini,
La contatto in merito alla pubblicazione del libro “Je Suis Charlie” distribuito dal 14 gennaio con il Corriere della Sera.
In seguito ai fatti di Parigi abbiamo deciso di realizzare un volume per raccontare come la Rete e i vignettisti abbiano espresso la solidarietà alle persone colpite dagli attacchi di Charlie Hebdo, ma anche per aiutare concretamente la redazione della rivista a cui sono destinati tutti i proventi dell’iniziativa.
Abbiamo in tal senso trovato l’appoggio di tanti suoi colleghi vignettisti che ci hanno contattato nelle ore immediatamente successive ai tragici fatti di Parigi per inviarci contributi e aiutarci a individuare le migliori vignette apparse sulla Rete, fra cui la sua.
L’urgenza di rispondere in tempi rapidi per dare massimo sostegno alla libertà di stampa e solidarietà alla redazione di Charlie Hebdo potenziando la raccolta fondi, non ci ha permesso di rintracciare e contattare tutti gli aventi diritto già prima della pubblicazione (ieri sera avevamo raggiunto un terzo delle comunicazioni), pur essendo consapevoli che ogni singola proprietà intellettuale, come è una vignetta, necessiti di un’autorizzazione per la sua pubblicazione. Anche per questo abbiamo inserito nella parte iniziale del libro la "nostra disponibilità verso gli aventi diritto che non siamo riusciti a reperire".
Scusandoci per il ritardo nell’invio di questa comunicazione, rimane per noi importante spiegare a tutti il senso di questa iniziativa e contare sul sostegno suo come su quello di tutti gli altri autori per mantenere alta l’attenzione sul senso della tragedia avvenuta a Parigi.
Colgo l’occasione per chiederle un suo indirizzo per inviarle alcune copie del libro.
Cordiali saluti
Corriere della Sera
"

Si tratta di un palese e maldestro tentativo di metterci una pezza che non fa altro che peggiorare la brutta figura fatta dal Corriere pubblicando le vignette senza autorizzazione.
E' evidente, infatti, che i redattori del Corriere se ne erano infischiati di contattare gli autori prima della pubblicazione del libro, altrimenti sarebbero riusciti a rintracciarli: lo scopo primario di Facebook non è scaricare immagini protette da diritto d'autore per fare libri pirata, ma contattare le persone scrivendo messaggi pubblici o privati. E poi gli autori hanno un telefono...

Su Facebook la lettera è stata commentata così da Costantini:
"Il problema non è il lavoro che non vale niente. Per loro siamo noi, come persone, che non valiamo niente. Il 90% dei disegnatori avrebbe dato il disegno gratuitamente se contattati. Era facile, ma non VOLEVANO farlo. E per loro anche i disegnatori Charlie Hebdo non valgono niente. Gli interessa solo il profitto e la loro immagine."

Il Corriere della Sera pubblica un libro pirata con le vignette di Charlie Hebdo senza chiedere il permesso agli autori


Il Corriere della Sera ha pubblicato un libro intitolato Je suis Charlie che contiene vignette realizzate da tantissimi autori all'indomani della strage nella redazione della rivista francese Charlie Hebdo.
Gli autori delle vignette sono caduti dalle nuvole quando hanno scoperto che i loro lavori erano stati pubblicati nel libro uscito ieri in edicola. La Rizzoli infatti non ha chiesto agli autori il permesso di utilizzare le loro opere.

Roberto Recchioni, uno degli autori le cui opere sono state usate senza autorizzazione, ha pubblicato nel blog Dalla parte di Asso Merrill una lettera aperta nella quale chiede che il Corriere si scusi pubblicamente.

Per il momento non è dato sapere se gli autori faranno causa alla Rizzoli.


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