domenica 7 giugno 2015

Sergio Bonelli Editore è in crisi nera. Licenziamenti e chiusure in vista?


Nel corso di un'intervista rilasciata a Fumettologica lo sceneggiatore Antonio Serra, creatore di Nathan Never assieme a Bepi Vigna e Michele Medda, si è lasciato sfuggire che la Sergio Bonelli Editore è in crisi nera:
"siamo autorizzati a scrivere solo fino a che il budget ce lo consente, e la paralisi è ormai alle porte. (...) le condizioni del mercato non ci consentono assolutamente di progettare un futuro di contenuti narrativi. Procediamo coi piedi di piombo, passo dopo passo. Oggi come oggi, per immaginare un futuro radioso, ci vuole un miracolo, e anche bello grosso."

In un secondo momento (forse richiamato dalla casa editrice?) Serra ha cercato di correre ai ripari inviando a Fumettologica una lettera aperta in cui ha tentato di ridimensionare l'affermazione compromettente che gli era sfuggita durante l'intervista. Peccato che dalla goffa lettera emerga l'esatta conferma delle parole pronunciate nell'intervista:
"è inequivocabile che la crisi dell’editoria abbia messo alle strette diverse delle testate edite da Sergio Bonelli Editore, e che si fatichi ogni giorno di più a raggiungere dei risultati che un tempo erano, per così dire, scontati"

Non c'è da stupirsi che le ultime voci di corridoio riguardino presunti licenziamenti di alcuni disegnatori di fumetti in forza alla casa editrice milanese. Su Fumetto d'Autore si legge che
"Una fonte vicina alla Sergio Bonelli Editore conferma che tra il 2015 e 2016, in via Buonarroti, daranno una netta sforbiciata al parco disegnatori (e di conseguenza ad alcune testate?). Un noto editor ha informato svariati disegnatori (a lavoro su tutte le testate SBE) che le sceneggiature su cui stanno lavorando saranno le ultime"

La cosa certa è che ultimamente le serie Saguaro e Brendon hanno chiuso per colpa delle basse vendite e che la casa editrice ha deciso di non pubblicare più nemmeno i Romanzi a fumetti.

A tutto questo si aggiunga che il rilancio di Dylan Dog si sta rivelando un mezzo flop. Immediatamente dopo il rilancio la serie ha smesso di perdere lettori, ma l'obiettivo era di invertire la tendenza (cioè di guadagnarne di nuovi, e tanti: non di vendere qualche copia in più una tantum grazie a un'edizione variant). Per raggiungere l'obiettivo minimo di non perdere lettori è stato fatto un notevole investimento di marketing che non ha dato i frutti sperati. E non bisogna scordare che una volta esaurito l'"effetto novità" generato dalla curiosità del rilancio la situazione per la serie potrebbe tornare a farsi drammatica.

Non è difficile immaginare che ci sia nervosismo in via Buonarroti. Che sia colpa del nervosismo se poco più di un mese fa Mauro Boselli ha fatto una gaffe di portata mondiale?

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