Forse qualche lettore tra voi ha riconosciuto questa citazione di Giorgio Lavagna, nostro editor maximus e supremo filosofo redazionale. Per capire meglio la citazione dobbiamo andare con ordine…
Come tutte le cose nell’Universo, nulla è immoto, neppure la redazione Panini Comics che proprio in questi giorni sta realizzando un piccolo-grande trasloco per ampliare i propri uffici. Tra poche settimane anche il piano terra della Marvel House, ridente palazzina modenese adiacente la storica Panini, verrà assorbito dai vostri redattori preferiti e centinaia di scatoloni contenenti comics d’ogni sorta faranno la spola tra i vari uffici.
Per esempio, l’ufficio dove lavoro diventerà presto parte dell’ala Marketing e l’evento rende inevitabile fare qualche pulizia di primavera anticipata. Soprattutto dalle pareti che, come vedete qui a fianco, non sono rimaste indenni dal passaggio dei miei coinquilini Gianluca Roncaglia e Marco Bazzocchi, rispettivamente coordinatore e curatore redazionale. Leggere e correggere per anni i redazionali dei nostri fidi editor ha sviluppato in loro nel corso degli anni un’idea malsana, un hobby parafumettistico, una malinconia intellettuale: il famigerato “pizzino”. L’emiliano e il romagnolo si sono effettivamente accorti che isolare uno stralcio di poche righe da un articolo e attaccarlo al muro ha un effetto semplicemente esilarante!
Tra i pizzini più amati dalla redazione, che spesso viene al muro del riso per tirarsi su il morale, ci sono quelli di Giorgio Lavagna. A lui dobbiamo perle quali “L'Espansore è uno stimuloide”, “Ho passato qualche notte agitata per timore del Super-Adattoide”, “Le donne si dividono in due grandi categorie: le donne e le fan”, “Cosa succederà agli uomini del domani… di ieri?” ma anche i più funerei “I morti stanno bene dove stanno” o ancora “I morti non stanno bene con i vivi”.
Nella nostra personale pagella il mitico Luca Scatasta si distanza di poco, grazie a capacità letterarie che potremmo definire mutanti. Si passa da “Mastodontiche balene intergalattiche capaci di attraversare distanze interstellari in un batter di ciglia (sempre che le abbiano)” a “Fa sempre un certo effetto sentirsi chiamare Signor Scatasta” fino a “L’orgasmo è qualcosa che auguro a tutte e tutti di provare almeno una volta nella vita” .
E poi via con Elena Zanzi, la nostra mistress editor di “Dio perdona… questa tempesta di petali di ciliegio no!”, squisitamente nota per divagazioni romantiche quali “Batticuori, triangoli, trapezi isosceli, pelle abbronzata e il terrore del baciomane! Questo è addirittura altro nel prossimo numero!”, “Ragazze (e ragazzi, ovviamente) che cos’è per voi l’amore?” fino al contraddittorio “L’amore non è tutto”.
Impossibile declamare tutti i versi, vi basti “Eccomi di nuovo qua a illuminare le vostre menti dall’alto del mio essere depositario della verità assoluta, nonché fortunata creatura dai gusti sopraffini ed eccelsi” (Cristino Grassi), “Ma uffi, Simo-Chan, non hai visto che stavolta abbiamo persino scritto in copertina quanti numeri sono? Max arrabbiatissimo!” (Max Brighel) e, per finire, “A scrivere queste righe mi si stringe il cuore” (Marco M. Lupoi).
Ma presto le pareti dell’ufficio torneranno spoglie e questi versi andranno perduti. Come lacrime nella pioggia.
Oppure finiranno nel prossimo ufficio!
Mun@
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